giovedì 6 dicembre 2007

The Saga of Mr. Jelly Lord

Il restauro di Radioscrigno della serie di dischi intitolata 'The Saga of Mr. Jelly Roll' deriva da un precedente restauro fatto nel 1950 ed edito dalla Circle in un cofanetto di 12 LP (da L-14001 a L'14012). La registrazione originale risale, infatti, al 1938 ed era costituita da 45 dischi.
'The Saga of Mr. Jelly Lord' rappresenta uno dei documenti più esclusivi e importanti sul grande jazz americano. L'opera ha attirato l'attenzione di stampa e pubblico ed ha ispirato il saggio di Alan Lomax 'Mr Jelly Roll'. Il 21 maggio del 1938 fu lo stesso Lomax ad invitare Ferdinand Joseph Morton al Coolidge Auditorium del Congresso di Washington per registrare le 3 opere, i 5 concerti, le 15 sinfonie, le parti di piano solo e di parlato, contenute nel cofanetto. La sessione di registrazione durò cinque settimane, con alcune interruzioni dovute al precario stato di salute dell'artista'. (Tratto dalle note di copertina dell'edizione Circle del 1950).

Nato a New Orleans il 20 settembre del 1885, Jelly Roll Morton, pioniere dello stile pianistico Jazz, comincia la sua carriera artistica e musicale suonando la chitarra e il mandolino nei saloni di barbiere e poi in un bordello.
Proprio qui il musicista perfeziona le sue qualità di pianista e di compositore, fondendo la musicalità del ragtime e del blues, di motivi popolari e arie d'opera, con la musica della tradizione nera, meticcia e messicana. I primi duri anni della sua carriera lo rendono un musicista di eccezionale capacità tecnica, da cui hanno tratto insegnamento i pianisti della generazione successiva.
Il movimento e l'elaborazione tramite riff, improvvisazione negli assoli, la ricercatezza timbrica vocale e strumentale sono le linee guide della sua creatività. Nel 1926 costituisce il complesso 'Red Hot Peppers' col quale dà vita alle più belle incisioni, curando scrupolosamente gli arrangiamenti e l'esecuzione: un feeling (raggiunto anche grazie alle lunghe prove) che ancora oggi attrae e ci fa viaggiare nei suoni dell'America degli anni '30. Ma le doti eccezionali non muteranno mai i tratti duri del carattere violento di Morton, anzi, la presunzione di essere il più grande musicista e interprete dei suoi tempi acuisce la sua arroganza. Il momento più fortunato della carriera di Morton è tra il 1926 e il 1929, ma con l'affermarsi, negli anni successivi, dello swing e delle grandi orchestre, il successo del musicista declina fino a scomparire del tutto: la progressiva emarginazione è causata anche dal suo carattere violento e dall'alcolismo. Solo nel 1938 riesce di nuovo ad incidere e a rivivere un momento di successo.
Ma l'arroganza lo rende di nuovo inviso all'ambiente musicale: muore in miseria il 10 luglio del 1941, dimenticato da tutti.

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